Intervista a Francesco Salvo

Francesco Salvo, fiorettista del Club, si trova in Finlandia. Siamo riusciti a raggiungerlo e gli abbiamo posto qualche domanda.

Buongiorno Francesco, come mai ti trovi in Finlandia? Come sta andando questa tua esperienza all’estero?

Buongiorno, era già da tempo che stavo pensando di fare un’esperienza all’estero, non è stato semplice ma ci sono riuscito. Dopo avere terminato a Settembre la triennale in Ingegneria Gestionale ho dovuto prendere una decisione sul mio futuro in piena pandemia. Scartata l’opzione di fare la specialistica a Milano, ho deciso di continuare a Pisa per poter portare avanti i miei impegni schermistici al meglio. Ero già stato qua ad Oulu più di una volta per tirare e mi ero trovato molto bene. Purtroppo il programma Erasmus non mi dava la possibilità di venire qui, ho dovuto quindi parlare con molti professori (sia italiani che finlandesi) per far sì che trovassero individualmente un accordo per farmi dare alcuni esami. Non è stato facile ma alla fine ci sono riuscito e devo dire che sono estremamente felice dell’esito; molti crediti mi verranno riconosciuti e sono riuscito a trovare un modo per abbinare in modo ideale scherma, studio, esperienza all’estero e permanenza in un paese che mi ha sempre affascinato per la algida bellezza dei suoi paesaggi e la gentilezza delle persone.

Soluzione idilliaca quindi. Quanto dura la tua permanenza ad Oulu?

Sono arrivato qua all’inizio dell’anno e dovrei restare sino alla fine di Maggio.

Capito, e stai riuscendo ad allenarti bene?

Beh, all’inizio è stato veramente difficilissimo fra corsi da seguire qui in Finlandia ed esami italiani da dare a distanza. Adesso le cose si sono allentate molto e vado in palestra tre volte a settimana.

Ci sono grosse differenze fra la scherma di Pisa e quella di Oulu?

Come sai il Maestro qui è Javier Menendez, allievo di Antonio Di Ciolo. A volte, facendo lezione con Javi, sembra proprio di essere a Pisa, è una sensazione strana ma molto piacevole, è come sentirsi a casa a migliaia di chilometri di distanza. Tirare con i ragazzi invece è un po’ diverso, per quanto il loro livello sia migliorato tanto. Ci sono differenze culturali pronunciate che si evidenziano anche in pedana. Per fare un esempio, per noi è la normalità esultare al termine di un’azione andata e buon fine, qua da loro invece nulla, solo silenzio e rispetto.


Prima hai detto che rimarrai in Finlandia sino a fine Maggio, e dopo? Quali sono i tuoi piani?

Una volta tornato in Italia intendo finire l’Università e riprendere ad allenarmi in palestra. Devo dire che la vita del Club mi manca molto, guardo sempre le dirette della Wofa Pro spinto da un mix di nostalgia ed interesse (Wofa Pro che per altro da questo mese disputeremo anche qui ad Oulu). Al mio rientro ci terrei anche molto a riprendere il percorso che avevo appena intrapreso di arbitro e poi, vabbé, non ci sarebbe nemmeno bisogno di dirlo, mi auguro che si possa tornare ad una quotidianità normale Covid permettendo.